Cgil donne Asti scrive all'assessore Marrone che propone associazioni pro vita nei consultori - Lavocediasti.it
Continua, in Piemonte, la diatriba contro l'iniziativa regionale di aprire i consultori alle associazioni pro-vita.
L'assessore Maurizio Marrone (Fratelli d'Italia), a metà marzo ha proposto di aprire con soldi pubblici sportelli gestiti dalle associazioni pro vita e una nota sarebbe arrivata alle Asl per la proroga al 31 marzo del bando per aggiornare l’elenco delle associazioni con le quali collaborare. Il requisito inserito prevederebbe che nello statuto delle associazioni sia inserita la "finalità di tutela della vita fin dal concepimento".
Sul discusso argomento interviene anche Luisa Rasero, coordinamento donne Cgil Asti.
"Non dubitiamo - scrive - che la scelta delle donne di interrompere la gravidanza sia stata sofferta e ponderata. Solo lei può decidere perché è del suo corpo e della sua vita che si sta parlando, perché il legame tra di lei e quella possibilità di vita (possibilità, non vita compiutamente intesa) è un legame esclusivo e profondo in cui nessuno può intromettersi. Avrà vagliato le conseguenze, si sarà confrontata con il suo compagno, se esiste uncompagno con cui potersi confrontare. Se è arrivata a tale decisione, questa donna va rispettata e sostenuta, perché questa è una decisione mai facile e con risvolti psicologici delicati. Ed ecco che arriva un tale che si permette di sindacare le sue intenzioni, che fa leva sui sensi di colpa, che la fa sentire un’incosciente o, peggio, un’assassina. Che le dice di fare questo bambino e poi abbandonarlo alla provvidenza. Ma come vi permettete? Come osate pensare che le donne siano poco avvedute” abbiano bisogno del vostro tutoraggio?".
Dura, Rasero, chiede al presidente Cirio di "rimettere a posto il suo assessore" e prosegue la disamina della questione.
"La legge 194 è una legge dello Stato e va rispettata, anzi rafforzata e attuata in tutte le sue parti. La contraccezione deve essere resa accessibile e portata a conoscenza delle giovani donne. L’obiezione di coscienza dei medici va resa più stringente, per evitate le obiezioni di comodo e garantire la possibilità di interrompere la gravidanza in tutti gli ospedali. Qualcuno è contrario a questa legge? Bene, combatta a viso aperto, invece di infiltrarsi subdolamente nei Consultori a spese nostre".
E se la democrazia è una lotta sempre attuale, Rasero arriva a proporre un referendum abrogativo: "Ne abbiamo già sconfitto uno, non ci fa paura. Ci rendiamo conto che non possiamo aspettarci granché da una Giunta che ritiene marginale il ruolo delle donne nella vita pubblica".
Dall'insediamento della Giunta Cirio, su 83 nomine in ruoli apicali (aziende partecipate, consigli di amministrazione, revisori dei conti, ecc.), 9 hanno riguardato donne.
"Non basta partecipare alle manifestazioni dell’8 marzo o del 25 novembre per difendere le donne, conclude Luisa Rasero, non basta apparire una volta ogni tanto, è necessario praticare la difesa dei diritti delle donne ogni giorno, ogni momento.La Giunta Regionale Piemontese, responsabile della sanità regionale, non ha proprio nient’altro di cui occuparsi, nel bel mezzo di una pandemia?